Nuovi minimi pluriennali la settimana scorsa per Saipem (6,69 euro, prezzo minimo ultimi 12 anni) che non ha tenuto il sostegno in area 6,90 euro. Il titolo conferma l’intonazione ribassista (in scia al greggio che si riavvicina ai minimi pluriennali) che nelle prossime sedute, in mancanza di una decisa reazione, potrebbe ricondurlo fino a 6,43 euro. La violazione di questo riferimento aprirà le porte ad affondi verso quota 6,12 euro. I primi segnali positivi arriverebbero invece in caso di vittoria oltre la prima significativa resistenza a 7,50 euro, preludio ad un ritorno in area 7,86 euro. Il titolo negli ultimi sei mesi ha ceduto il 22.5%.
Indicatori tecnici:
RSI(14) | Vendere |
STOCH (9,6) | Vendere |
STOCHRSI (14) | Ipervenduto |
MACD(12,26) | Vendere |
ATR(14) | meno volatilità |
CCI(14) | Vendere |
ADX(14) | Vendere |
ROC | Vendere |
UO | Vendere |
Medie mobili esponenziali:
il prezzo è collocato al di sopra di Ema20, quest’ultima è superiore a Ema50; entrambe sono superiori alla media mobile di periodo 200 (SMA). Secondo questa teoria è ancora in atto l’orientamento più ribassista possibile.
Rating e target price:
Nome | Data | Rating | Target Price |
Barclays | 16/12/2015 | Underweight | 8.40 da 9.00 euro |
Macquarie | 04/11/2015 | Underperform | 7.00 |
Barclays | 04/11/2015 | Underweight | 9.00 |
Jefferies | 02/11/2015 | Underperform | 7.10 |
Citigroup | 30/10/2015 | Neutral | 8.20 |
Previsioni per l’esercizio 2015:
In uno scenario del prezzo del petrolio che continua a dimostrarsi sfavorevole, i risultati dell’anno 2015 saranno in linea con la guidance comunicata alla semestrale. Saipem prevede ricavi di 12 miliardi di euro. L’EBIT adjusted è previsto intorno al valore di – 250 milioni di euro, e l’EBIT reported intorno ai -450 milioni di euro. L’utile netto reported è atteso a – 800 milioni di euro. Gli investimenti tecnici saranno inferiori ai 600 milioni di euro anche grazie alle misure adottate per migliorare l’efficienza. Infine, il debito netto di fine 2015 è atteso inferiore a 5 miliardi di euro, escludendo gli impatti della fluttuazione dei tassi di cambio. Sulla base dei tassi di cambio correnti, stimiamo che l’effetto di cassa associati ai derivati di copertura del tasso di cambio pesi per circa 500 milioni di euro sul debito netto di fine anno.