Riguardo la possibilità dell'Esm di acquistare sul mercato secondario e primario i titoli di Stato dei Paesi sotto pressione ma in regola con le regole di bilancio Ue, Standard & Poor's sottolinea come questo "possa attenuare le impennate dei costi di finanziamento, dando ai governi un po' di respiro" per ristabilire l'equilibrio del saldo primario e rafforzare le loro prospettive di crescita.
D'altra parte, però, ricorda l'agenzia, se le risorse a disposizione del fondo europeo di salvataggio Efsf e del Meccanismo europeo di stabilità Esm sono al momento sufficienti a soddisfare le richieste di aiuto che cinque Paesi della zona euro (Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Cipro) hanno presentato, queste non basterebbero ad assicurare un adeguato programma finanziario per l'Italia, qualora questo divenisse necessario.In particolare, si legge nel report, il rischio che i fondi a disposizione siano inferiori rispetto al necessario è particolarmente "acuto" da metà 2012 fino a metà 2014, quando l'Efsf cesserà di funzionare, ma l'Esm non sarà ancora del tutto capitalizzato. Secondo S&P's le esigenze lorde di finanziamento dell'Italia nel 2012 ammontano a 370 miliardi euro. Fonte
Reuters