Il cambio franco svizzero/euro - Come accennato in apertura, la Banca Nazionale ha cercato in tutti i modi di tutelare la propria moneta. Nel 2009 la moneta svizzera era stata al centro di un "flight to quality" da parte di tutti i risparmiatori europei che temevano per la tenuta dell'euro. Tale dinamica aveva, sostanzialmente, portato nel giro di un paio di anni alla parità tra euro e franco svizzero. Timorosi per gli effetti che avrebbe portato sull'export svizzero, decisero di stabilire un cambio fisso franco-euro: ad ogni euro corrispondono 1,20 franchi, così decise Philipp Hildebrand (allora Presidente della Banca Nazionale Svizzera).
Paradoxa - Ecco "giustificata" quindi l'incetta di euro da parte della Banca Nazionale Svizzera. Il fissare il cambio, in conclusione, ha indubbiamente spinto la Svizzera ad immettersi pesantemente nel circuito delle obbligazioni europee ma questo ha portato ad un paradosso, afferma S&P's. "I flussi di euro, provenienti dai Paesi Periferici sono serviti per acquistare obbligazioni di Paesi del centro-nord". Come dire che i capitali messi in fuga da Italia, Spagna e Grecia, per colpa dell'alto spread, arrivavano i Svizzera per poi ripartire verso i Paesi "virtuosi", finanziando il loro debito pubblico e facendo aumentare il differenziale.