A giustificare la domanda sono anche le proiezioni in vista dell'appuntamento alle urne di aprile. Vanno ricordati infatti gli ultimi sondaggi elettorali, in cui la lista civica del Movimento 5 stelle e' data intorno al 20%, seconda forza politica dietro al PD.
"I mercati cercano politiche che siano coerenti con gli interessi dei detentori del debito: chiunque e in qualunque forma tuteli il rimborso delle obbligazioni detenute dagli investitori globali è sostenuto e non avversato dai flussi di investimento; nel caso contrario - si veda il referendum greco cancellato con un colpo di spread - si innescano quelle vendite che molti identificano con la cosiddetta speculazione», spiega al Sole Gabriele Roghi, responsabile gestioni patrimoniali di Invest Banca.
«Il discorso generale è che la politica e la democrazia sono state messe sotto scacco da una finanza che ha ormai da tempo esondato dal proprio alveo naturale, quello del Glass Steagal Act (legge varata nel 1933 negli Stati Uniti per contenere la speculazione finanziaria introducendo il principio della separazione tra attività bancaria tradizionale e attività bancaria di investimento, abrogata nel 1999 dal Gramm-Leach-Bliley Act, ndr) per intenderci, e ormai non è sottomessa al legislatore ma lo guida in un rapporto innaturale che sta causando forti tensioni sociali. Il caso di Obama è eclatante: partito come il messia che ci avrebbe salvato dalla finanza, ha dovuto chinare il capo di fronte a lobby più potenti dello stesso Commander in Chief, che ha potuto solo emanare una legge di oltre 3.000 pagine che non riesce a disporre quello che le 125 pagine del Glass Steagal tanto bene ha definito per 70 anni».
E Grillo piacerebbe ai mercati? «Se dovesse confermarsi come seconda forza politica e addirittura essere cruciale per la formazione di un governo - prosegue Roghi - o se a un certo punto i sondaggi dessero queste indicazioni, credo che i "mercati" farebbero tornare lo spread in area di pericolo, oltre i 500 punti per convincere gli italiani, prima delle elezioni, o i parlamentari dopo il voto, a dirigersi verso un Monti/altro tecnocrate a loro gradito». Fonte
IL SOLE 24 ORE