Ospitiamo un post di Lina Cagossi
Corrispondente da Wall Street
Seduta debole e contrastata, pesano i bancari dopo i risultati della Wells Fargo e preoccupano le ultime indicazioni economiche che arrivano dalla Cina relative ad un aumento dell’inflazione in grado di frenare eventuali operazioni di stimolo. Nonostante la debolezza di oggi la settimana si concludera’ con un bilancio positivo dopo che ieri lo S&P 500 ha toccato i massimi di 5 anni. Un movimento ancora una volta non supportato dai volumi e quindi che potrebbe non avere un seguito nel breve periodo. Soprattutto mentre ci prepariamo ad entrare nel vivo della stagione di trimestrali. Come sappiamo le stime sugli utili sono state riviste al ribasso dagli analisti e non sono cosi’ difficili da superare. E ci saranno tante aziende, prevede Peter Cardillo, Capo Economista per Rockwell Global Capital, che deluderanno dal punto di vista di fatturato e margini di profitto data la debolezza dei consumi e la conseguente riduzione dei prezzi nel quarto trimestre del 2012. E sara’ chiaro l’impatto sul mercato. Peter si aspetta un ritracciamento tra il 2% e il 3% nelle prossime due o tre settimane (fino alla completa pubblicazione dei conti delle grandi aziende), anche per colmare il gap che si e’ creato all’inizio dell’anno, e un recupero dei listini che durera’ fino a fine trimestre.
La prossima settimana sara’ delicata anche perche’ oltre agli utili avremo anche una serie di dati economici in grado di innescare reazioni sul mercato. Peter aspetta soprattutto i numeri sulle vendite al dettaglio – che saranno deboli – e quelli sulla produzione industriale – che a suo avviso potrebbero anche mostra una contrazione.
I numeri relativi alla congiuntura cinese che abbiamo letto in settimana alimentano le aspettative per una ripresa dell’accelerazione economica nella regione – vedi anche le stime sulla domanda di alluminio da parte di Alcoa – e Peter ha per questo portato le sue previsioni sul Pil cinese per il 2013 al di sopra dell’8%. Peter e’ ottimista anche sull’Europa, Mario Draghi ha rassicurato il mercato e sembrano cosi’ lontani i giorni in cui si calcolavano giornalmente le probabilita’ di una caduta dell’euro e di uno smantellamento dell’Eurozona.
Qui negli Stati Uniti, mi dice Peter, dopo un altro lungo dibattito, Washington trovera’ un accordo e verra’ alzato il tetto del debito – e gli Stati Uniti, se sapranno anche implementare le giuste riduzioni alla spesa, non subiranno una revisione al ribasso del rating dalle agenzie di valutazione del credito.
Previsioni che portano Peter a pensare che sara’ un anno positivo per l’azionario americano con lo S&P 500 che potenzialmente finira’ il 2013 del 10% o 12% al di sopra dei livelli attuali.