SHUTDOWN :IN USA COMINCIANO I VERI TIMORI
OBAMA SU SHUTDOWN
«Dico no allo shutdown e alla minaccia di creare un caos economico». È il monito del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, durante una conferenza stampa sullo stallo economico che ha bloccato il Paese. La Camera americana ha infatti bloccato il rifinanziamento del bilancio statale in protesta contro le politiche sociali dell’amministrazione Obama e diversi servizi di livello statale sono chiusi. Insieme al cosiddetto shutdown si è registrato l’innalzamento del debito del Paese
IL PRESIDENTE RIVOLGENDOSI AI REPUBBLICANI «Non è possibile minacciare la recessione perché si sono perse le elezioni»
IL PRESIDENTE IERI ha avuto un lungo colloquio telefonico con il repubblicano John Boehner chiedendogli di votare un provvedimento che permetta al governo di continuare a prendere in prestito denaro, innalzando dunque il tetto del debito.
NEWS DAL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE
Il Fondo Monetario Internazionale diretto da Christine Lagarde rivede al ribasso le stime di crescita dell’economia globale per il 2013 e il 2014, tagliandole al 2,9% per l’anno in corso (-0,3% sulle previsioni di luglio) e al 3,6% per il prossimo anno (-0,2%). È quanto emerge dal World Economic Outlook, con un focus specifico su tutta l’Eurozona.
L’economia dell’area Euro si contrarrà quest’anno dello 0,4% ma crescerà dell’1% nel 2014. Le stime dell’istituto di Washington per il 2013 sono state così riviste al rialzo dello 0,1% rispetto agli aggiornamenti del precedente Weo forniti lo scorso luglio.. Nell’Eurozona, si legge nel documento, «indicatori sulla fiducia delle aziende suggeriscono che l’attività [economica] è prossima a una stabilizzazione nei Paesi periferici e si sta già riprendendo in quelli core». Nel 2014, è prevista una maggiore riduzione del passo della stretta fiscale (a meno di mezzo punto percentuale del Prodotto interno lordo da circa l’1% del Pil del 2013). Tuttavia, continua l’Fmi, il sostegno dato da un allentamento fiscale è «mitigato da condizioni creditizie limitate nella periferia» dell’Area Euro.
ITALIA ,QUADRO NEGATIVO ,MA IN NETTA RIPRESA,IL PIL DA UNA CONTRAZIONE DEL 2,4 % STA IN RECUPERO NOTEVOLE.
GOVERNO
IL MINISTRO GIOVANNINI ASSERISCE CHE CON LA RIFORMA FORNERO CI SARA' UN RISPARMIO DI 93 MLD FINO AL 2021.
Il governo sta valutando l’ipotesi di confermare il congelamento delle pensioni più elevate, già in atto con la riforma Fornero.
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FTSEMIB BEN IMPOSTATO E IN FASE PULLBACK ,DOVUTO SOPRATTUTTO A INCERTEZZA USA ,SUPPORTI FONDAMENTALI 18000, E SOPRATTUTTO 17700 .
IL NIKKEI ALLO SHUTDOWN REAGISCE CON UN +1% ,MENTRE HONG HONG UN PO' DI DEBOLEZZA.
Alcoa tornano gli utili , ha annunciato oggi dopo la chiusura delle contrattazioni a Wall Street di aver generato nel terzo trimestre del 2013 un utile di $24 milioni, pari a $0,02 per azione. Nello stesso periodo del 2012 il produttore di alluminio aveva registrato una perdita di $143 milioni, pari a $0,13 per azione.
RASSEGNA TITOLI
ENI
CON SITUAZIONE USA ANCORA IN SERIO STALLO DOVREBBE FUNGERE DA PARCHEGGIO,MA NON PERFORARE I 17 EU ALTRIMENTI LO SCENARIO DIVENTEREBBE CUPO ANCHE PER IL CANE A SEI ZAMPE.
ENEL
SEMPRE TONICA E ANCHE DIFENSIVA.SOTTO I 3 EU POTREBBE ACCELERARE VERSO 2,92 EU ,MA IL TITOLO RESTA BUY.
INTESA E UNICREDIT
IERI SERA IN AFTER I PRIMI SCRICCHIOLII DELLO SHUTDOWN SI SONO FATTI SENTIRE,PER UNICREDIT TESTANDO I 5,3 EU,MA SOPRATTUTTO PER INTESA ,VANIFICANDO IL MOVIMENTO SOPRA IL LIVELLO CHIAVE 1,7 EU.SU STORNI CON SPREAD CONTENUTO OTTIME OPPORTUNITA' D'ACQUISTO.
MPS
SCONTATO IERI CON UN BEL SALTO DI RICOPERTURE IL PIANO DI RISTRUTTURAZIONE,ADESSO ASPETTA OK DA COMMISSIONE UE.POTREBBE SCENDERE E TESTARE NUOVAMENTE IL LIVELLO 0,22 EU.
FINMECCANICA E ANSALDO
ENTRAMBE LEGATE AL VORTICE DELLE DISMISSIONI,LA PRIMA CHE NE BENEFICIA COME INCASSO E RIDUZIONE INDEBITAMENTO,LA SECONDA PER RUMORS DI INGRESSI NELL'AZIONARIATO DI NOTEVOLE PRESTIGIO (GENERAL ELECTRIC).
TELECOM
IL DOWNGRADE ,ORMAI SCONTATO, DI S&POOR,E DI MOODY'S NEL FRATTEMPO OSCILLA TRA 0,6 (SUPPORTO) E 0,62 EU SU STORNI IMPORTANTI ACQUISTARE CON OBIETTIVO PIANO INDUSTRIALE IN AGENDA 7 NOVEMBRE
Moody's ha declassato da Baa3 a Ba1 il rating di Telecom Italia.
Secondo gli analisti americani, con le dimissioni di Franco Bernabè sono diminuite le probabilità di procedere con un aumento di capitale e di conseguenza è cresciuta l'incertezza per quanto riguarda la capacità del gruppo di rafforzare il proprio patrimonio in misura sufficiente per contrastare la strutturale tendenza al calo dei ricavi in Italia e la contrazione del margine operativo lordo.
Anche Standard & Poor's ha posto i rating di lungo e di breve termine del gruppo, rispettivamente BBB- e A3, sotto osservazione per un probabile downgrade.
FIAT ORD
FINCHE' I CORSI NON SCENDONO SOTTO I 6 EU NON C'E' DA PREOCCUPARSI.
JUVENTUS
COME SEGNALATO IERI, SENZA APPUNTAMENTI CALCISTICI ALL'ORIZZONTE C'E' LA SERIA POSSIBILITA' DI STORNO.