Lo S&P 500 oscilla ancora su livelli record. Mancano le alternative all’azionario
OSPITIAMO UN POST DI LINA CAGOSSI (corrispondente da wall street)
Seduta debole per gli indici di Borsa americani che oscillano intorno ai livelli dell’ultima seduta con gli investitori che si chiedono dove possa ancora arrivare lo S&P 500 dopo i record toccati ieri, per la quarta seduta su cinque. Lo S&P 500 non sembra voler ancora indietreggiare e la ragione, mi dice Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, e’ perche’ semplicemente non c’e’ al momento una seria alternativa. Se guardiamo all’obbligazionario i rendimenti sono ancora in calo e sono sui minimi dell’anno per il decennale. Tuttavia, sottolinea Peter, possiamo aspettarci a questo punto un piccolo storno, contenuto tra l’1% e il 2%, il mercato ha bisogno di riposare un po’ – e Peter si sorprende che non stia già’ accadendo oggi soprattutto dopo gli ultimi dati non particolarmente positivi.
Un riposo quindi che potrebbe non materializzarsi o almeno non durare a lungo, dato che la prossima settimana saremo investiti da tante indicazioni impostanti che faranno la differenza sui mercati. Uno tra tutti e’ la riunione della Bce con le aspettative che sono roani tutte per un intervento. Non e’ ancora chiaro di che tipo di intervento si tratterà. Secondo speculazioni riferite nelle ultime settimane, potrebbe trattarsi di una combinazione tra un taglio ai tassi di interesse e operazioni non convenzionali di politica monetaria. Peter esclude la possibilità’ di un ritocco ai tassi di interesse e si aspetta un tipo di operazione sulla linea del QE. Quindi potrebbe essere davvero in arrivo un’altra infusione di liquidità sul mercato in preparazione allo stop del QE3 della Federal Reserve previsto per il prossimo autunno.
La prossima settimana avremo indicazioni anche dalla Federal Reserve, che pubblica il Beige Book, da cui Peter non si aspetta grandi novità ma solo una conferma di quanto ha segnalato la banca centrale il mese scorso.
I dati più attesi sono senza dubbio quelli sul mercato del lavoro di maggio. Peter si aspetta una creazione di 255 mila nuovi posti di lavoro e un leggero calo del tasso di disoccupazione al 6,2%.
Peter conferma le sue previsioni sul Pil del secondo trimestre e si aspetta una crescita tra il 3% e il 3,25%, e non condivide quindi la decisione di alcuni economisti, come quelli di Citigroup e Goldman Sachs, di rivedere al rialzo le stime sul Pil per il trimestre in corso tra il 3,9% e il 4%.
Stanno arrivando intanto in questi giorni dei commenti un po’ più bearish da parte dei responsabili delle strategie. Una controtendenza rispetto alla ventata di ottimismo che aveva travolto il mercato recentemente. Secondo Bank of America Merrill Lynch alla fine del 2014 vedremo un terremoto sui mercati con gli indici che guadagneranno questa estate grazie alla liquidità e al livello di cash, per poi rintracciare nell’ultimo trimestre. La mancanza di volatilità con il Vix ai minimi porta ancora a pensare che una correzione sia vicina ma Peter ritiene che il terremoto travolgerà il mercato solo all’inizio del 2015 e non quest’anno. Arrivera’ solo quando vedremo reali cambiamenti nella politica monetaria e quindi quando ci saranno di nuove alternative all’azionario. Fino ad allora e’ da escludere una forte contrazione a meno che assisteremo ad una (non probabile) recessione a livello globale, dice Peter. Che si aspetta per questa estate gli indici in un trading range, anche se più alto rispetto a quello in cui troviamo adesso, e con obiettivo 2000 per lo S&P 500.