Spending review, il piano di Cottarelli

Ottobre 30, 2013

CottarelliSpending review, il piano di Cottarelli

Il primo vero piano di revisione della spesa pubblica potrebbe vedere la luce tra marzo e aprile con un anticipo di qualche mese sulla data di luglio fissata dalla legge di Stabilità.
In unbriefing con la stampa, il nuovo commissario Carlo Cottarelli, ex Fondo monetario internazionale, dice che guarderà a tutti i capitoli del bilancio ma darà priorità ai settori non ancora toccati: esclusi quindi nuovi interventi sulla spesa previdenziale.
Poiché non rientrerà nel suo campo di azione neanche la spesa per interessi, le analisi della squadra di Cottarelli si dovranno concentrare su una fetta del bilancio pubblico che in rapporto al Pil è già considerata in linea con quella dei maggiori Paesi europei.
La spesa pubblica considerata "rivedibile" nel medio periodo dal predecessore Piero Giarda ammonta a 295 miliardi e comprende Stato, enti delle amministrazioni centrali, enti previdenziali, Regioni, Province,Comuni, Aziende sanitarie, Università.
Di essa, Giarda ha stimato come "rivedibile" nel breve periodo una quota del 25% pari a circa 80 miliardi.
Cottarelli dice di volersi ispirare al motto 'se si può si fa senza', che cita in dialetto cremonese, e presenterà entro il 13 novembre un documento programmatico con obiettivi e indirizzi metodologici al governo.
Previsioni non ne fa ma l'impegno è quello di andare oltre gli obiettivi che la legge di Stabilità affida alla spending review: risparmi per 600 milioni nel 2015 e per 1,3 miliardi nel 2016.
Grande la responsabilità che il commissario rivestirà nella correzione da 10 miliardi, necessaria all'Italia per rispettare gli obiettivi di indebitamento nel triennio 2015-2017.
L'intervento sui saldi assumerà la forma di nuove tasse, a meno che non si riesca a ridurre la spesa di pari ammontare.
Secondo Cottarelli la spending review non consiste solo nel tagliare gli sprechi ma anche nell'aiutare il governo a darsi delle priorità, indicando quali capitoli di bilancio vanno definanziati e quali rifinanziati.
La distribuzione del personale tra le varie amministrazioni è un problema delicato, ammette il commissario. Alcuni uffici sonosovradimensionati, altri hanno carenze di personale. Per questo sarà necessario istituire un gruppo di lavoro che si occupi di mobilità del personale.
Quanto alle ragioni per cui il governo ha deciso di affidarsi a una nuova figura per incidere sulla spesa pubblica invece che alla Ragioneria generale dello Stato, braccio armato del ministero dell'Economia sui conti, Cottarelli spiega che probabilmente ha pesato il desiderio di avere una persona totalmente dedicata a questo obiettivo e con esperienza internazionale.
Il gioco di squadra con Daniele Franco, il numero uno della Rgs, sarà fondamentale, afferma, e il rapporto di vecchia data tra loro consentirà di conseguire risultati migliori che in passato.
L'operazione spending review punta alla massima trasparenza e all'aggiornamento mensile degli organi di informazione sullo stato dei lavori.
La disclosure parte dallo stipendio di Cottarelli che al Fondo guadagnava 330.000 dollari netti l'anno (poco meno di 250.000euro), meno un 7% di contributi previdenziali e un 12% di assicurazione sanitaria.
Da oggi e per tre anni prenderà 300.000 euro lordi meno un 13,5% di contributi e Irap.
FONTE REUTERS

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