STERLINA ,ORO ,ARGENTO

Ottobre 9, 2016

oro2STERLINA ,ORO ,ARGENTO

STERLINA  A PICCO

Si è trattato di una settimana drammatica per la sterlina. Il cambio sterlina-dollaro è sceso del 4,2% a 1,2435, registrando la peggior performance settimanale dalla fine di giugno, ovvero da quando il risultato del referendum sulla “Brexit” scatenò una tempesta sui mercati finanziari. Dall’inizio dell’anno la valuta britannica si è deprezzata rispetto al dollaro del 15,7%.
Venerdì la sterlina è crollata nel giro di due minuti di più del 6,1% a 1,1841 dollari, toccando nuovi minimi da 31 anni. Su questo crollo improvviso (“flash crash”) si sono fatte alcune ipotesi, tra cui quella di un errore umano. Un trader potrebbe aver inviato un ordine abnorme rispetto alle sue intenzioni. Alcuni operatori ipotizzano anche una reazione a catena degli algoritmi dopo la chiusura di un’importante posizione.
Il governatore della Bank of England, Mark Carney, ha chiesto alla Banca dei regolamenti internazionali (BRI) di indagare sul crollo di venerdì.

ORO E ARGENTO

ORO
Il prezzo dell'oro ha chiuso per la sesta seduta di fila in ribasso. Il future con scadenza dicembre ha perso al Comex lo 0,1% a 1.251,90 dollari l'oncia. Si tratta del più basso livello dall’inizio di giugno. Durante l’intera settimana il prezzo dell’oro è sceso di circa il 5%, registrando la peggiore performance settimanale da tre anni.

Il prezzo dell’oro ha tentato una ripresa ed ha reagito in un primo momento positivamente al rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, ma ha azzerato i guadagni nelle ultime ore di contrattazione.
Settimana nera per la quotazione dell’argento. Il future con scadenza dicembre ha perso nelle ultime cinque sedute il 9,6% e chiuso venerdì al Comex a 17,38 dollari l'oncia. Si tratta del più basso livello da quattro mesi.

Gli investitori sono sempre più convinti che la Fed alzerà i tassi di interesse prima della fine dell’anno. Una stretta monetaria fa salire i rendimenti dei titoli di Stato, in questo modo scende l’attrattività dei metalli preziosi, che non pagano interessi.La forza del dollaro è un fattore negativo per le materie prime denominate in dollari, come l’argento, perché le rende più care per chi possiede altre divise.

FONTE BORSAINSIDE

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