Finalmente si taglia e Draghi lo aveva fatto capire da diverso tempo.
Dopo nove mesi consecutivi di stallo, la Banca centrale europea ha rotto gli indugi e reagito al peggioramento del quadro economico dell'area euro con un taglio da 0,25 punti percentuali dei tassi di interesse dell'area euro. Anche più energico il taglio sul tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginali. In questo caso è stato ridotto di 0,50 punti percentuali all'1 per cento mentre. Infine, il tasso sui depositi che la Bce custodisce per conto delle banche è stato mantenuto a zero.
La decisione è in linea con le attese . Un mese fa il presidente Mario Draghi aveva segnalato l'orientamento alla riduzione, spiegando che le decisioni sarebbero dipese dall'andamento dei dati economici. E da allora gli sviluppi sono stati deboli, specialmente dal versante dell'attività delle imprese e sul mercato del lavoro, con la disoccupazione media dell'area euro che al 12,1 per cento ha toccato un nuovo massimo storico. Intanto l'inflazione - contro la quale i tassi di interesse sono il principale strumento di contrasto - si è attenuata più del previsto all'1,2 per cento annuo ad aprile.