A mali estremi estremi rimedi. Di fronte al crollo della borsa e di tutte le blue chip, con il Ftse-Mib precipitato al di sotto dei valori del marzo del 2009, il governo Monti cerca di porre un argine alle possibili scalate ostili dei gioielli industriali italiani. E lo fa con un piano che, se non ancora scritto nero su bianco in un provvedimento, ha due pilastri fondamentali: il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti e del suo Fondo strategico italiano (Fsi), nato proprio sull’onda dell’umiliazione della scalata alla Parmalat, e un possibile provvedimento del Tesoro blinda-aziende da abbinare alla recente legge sulla golden share.

Il corso delle azioni di giganti del credito (basti pensare al caso Unicredit e Mps, banche costantemente a rischio attacco, che ieri hanno fatto segnare cali rispettivamente del 4,03% e del 4,16%), ma anche l’andamento angoscioso dei corsi borsistici di colossi come Mediaset e Telecom Italia, hanno fatto scattare un campanello d’allarme a Palazzo Chigi.

Fonte Milano Finanza