Tim: Cdp-Macquarie scendono in campo per rete e sfidano Kkr

Marzo 6, 2023

(MF-DJ)--E'' arrivata anche l''offerta del tandem Cdp-Macquarie per la Netco di Tim, che riapre i giochi e sfida il fondo americano KKr sulla rete. Il consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, riunitosi ieri pomeriggio sotto la presidenza di Giovanni Gorno Tempini, ha dato il via libera alla presentazione di un''offerta non vincolante da parte di Cdp Equity, congiuntamente a Macquarie Asset Management, per l''acquisto della costituenda NetCo di Tim, che ricomprendera'' la rete infrastrutturale e la partecipazione in Sparkle. Il termine di validita'' dell''offerta e'' fissato al 31 marzo 2023.

Entro la stessa data, Kkr dovra'' invece migliorare l''offerta non vincolante, del valore di circa 20 miliardi di euro, presentata il 1* febbraio 2023 per l''acquisto di una partecipazione in NetCo, una costituenda societa'' cui farebbe sostanzialmente capo il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa, inclusi gli asset e le attivita'' di FiberCop - di cui il fondo Usa ha gia'' il 37,5% insieme a Tim e Fastweb - nonche'' la partecipazione in Sparkle. L''offerta di Cdp-Macquarie, che scade il 31 marzo 2023, sara'' sottoposta all''esame preliminare del Comitato Parti Correlate di Tim e sara'', portata all''attenzione del board, se possibile, gia'' nella riunione programmata per il 15 marzo 2023 sui conti del 2022 o in un''altra data da definire. Intanto Tim, per favorire l''allineamento delle condizioni dell''operazione proposta rispetto al quadro strategico rilevante per Tim, ha gia'' messo a disposizione di Kkr - non in esclusiva - alcuni specifici elementi informativi e di richiedere le ulteriori indicazioni necessarie per comprendere a pieno gli assunti e gli economics della proposta. Tra le due offerte planate sul tavolo di Tim ci sarebbero delle differenze. Secondo quanto si apprende, l''offerta preparata da Cdp Equity e Macquarie mette sul piatto 18 miliardi, ma sarebbe migliorativa di circa 2-2,5 miliardi in termini di cassa effettiva e quindi di liquidita'' a disposizione della riduzione del debito di Tim. Quanto al rischio Antitrust che l''operazione potrebbe avere - visto che Cassa Depositi e Prestiti e'' sia azionista di minoranza di Tim con circa il 10% e sia azionista di maggioranza di Open Fiber con il 60%, mentre la quota restante e'' del gruppo Macquarie - fonti vicine al dossier piegano che e'' noto ma puo'' essere gestito, dialogando con la Commissione ed eventualmente cedendo quelle poche aree in sovrapposizione a fondi che gia'' si sono fatti avanti. Infine, rispetto a Kkr le condizioni della proposta sarebbero piu'' rassicuranti perche'' non ci sarebbero richieste di riassorbire personale nella ServCo, come invece avrebbe chiesto il fondo americano. I rischi Antitrust e la distanza nelle valutazioni dai circa 31 miliardi di euro stimati da Vivendi renderebbero i francesi assai freddi e con il 23,75% hanno in mano la leva per bloccare tutto in un''assemblea straordinaria e puntare su un piano alternativo per Tim.

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