Scritto da Michele Amoruso
La trimestrale e i conti del colosso bancario Italiano UniCredit sotto la lente d’ingrandimento. La banca di Mustier ha reso noti i risultati dell’ultimo quarto dell’anno e quelli relativi all’intero esercizio, che si sono confrontati con le previsioni formulate dagli analisti nei giorni scorsi.
Nella quarta trimestrale del 2018 UniCredit ha portato a casa un utile netto rettificato di €840 milioni, in salita del 19,9% rispetto al pari periodo dell’anno precedente.
Stando a quanto confermato dalla stessa società, il quarto trimestre del 2018 è stato il migliore per la seconda volta negli ultimi 10 anni.
I costi operativi emersi dai conti di UniCredit sono scesi del 2,7% (a/a) a 2,7 miliardi di euro, mentre il rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale dei crediti lordi è scivolato al 7,7%.
Per quel che riguarda l’anno finanziario 2018, i conti di Gruppo hanno messo in luce una solida posizione patrimoniale e un eccellente accesso ai mercati: il CET1 ratio fully loaded si è attestato al 12,07%.
Ancora secondo i conti che renderanno indispensabile il monitoraggio delle azioni UniCredit, il patrimonio netto tangibile è salito di 3 punti percentuali (rispetto al 3° trimestre 2018) e si è attestato a €47,7 miliardi.
La società ha proposto il pagamento di un dividendo cash di €0,27 per azione pari a €0,6 miliardi. I costi operativi di Gruppo previsti a 11 miliardi di euro hanno rivisto positivamente le attese e sono scivolati a €10,7 miliardi. Bene anche il costo del rischio (CoR) a 58 pb, migliore rispetto al target di 68 pb. Il margine di interesse di Gruppo a €10,9 mld ha mostrato un aumento del 2,1%.
Più in generale, nell’intero anno finanziario 2018 UniCredit ha registrato un utile operativo netto di €6,4 miliardi, aumentato del 13,1% rispetto al 2017 (è stato il miglior risultato dal 2008).
L’utile netto rettificato, invece, è balzato del 7,7% a €3,9 miliardi, il tutto nonostante gli accantonamenti addizionali derivanti dalle sanzioni USA.
Per quel che riguarda i risultati del Group Core nel FY18, invece, UniCredit ha messo a segno un utile operativo netto di €7,5 mld (+12,3%), un RoTE rettificato al 10,1% (+1,0 p.p. FY/FY), un rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale dei crediti lordi al 4,1% (-99 pb a/a) e un aumento dei prestiti alla clientela (+€28 miliardi).
BTP, da comprare?
Mercati sempre più incerti sul fronte obbligazionario e soprattutto dei Btp. Ieri si è arrivati a un parossismo: il quasi “miracolo” del nuovo “benchmark” trentennale italiano (3,85% di cedola – scadenza 1/9/2049 – prezzo 99,594 – godimento 1/9/2018 – regolamento 13/2/2019 – rendimento lordo all’emissione 3,91%), con ordini per 41 miliardi di euro contro un ammontare assegnato poi di 8. Si è concretizzato però in parallelo con un tonfo di tutta la curva dei nostri governativi, dove si sono visti segni rossi dal -0,03% dello 0,65% scadenza 2020 fino al -1,58% del 2,8% scadenza 2067, con i lunghissimi decisamente in difficoltà, essendo scesi ben sotto la media mobile a 200, anzi sotto tutte le medie mobili, dalle minori alle maggiori, fra l’altro inclinate ormai al ribasso.