L'Italia non ha bisogno di decidere ulteriori misure di consolidamento dei conti pubblici. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn presentando le raccomandazioni per i paesi Ue. Come gia' evidenziato nelle previsioni economiche di primavera della Commissione, ha ricordato ancora Rehn, 'l'Italia raggiungera' l'obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013 in termini strutturali e questo e' positivo, oltre che sostanzialmente in linea con gli obiettivi fissati, e tiene conto del peggioramento delle previsioni di crescita'. Ecco perche' Rehn non vede la ragione per chiedere all'Italia manovre aggiuntive, anche se deve puntare con determinazione all''aumento della sua potenzialita' di crescita e a una maggiore occupazione', visto anche 'l'altissimo livello del debito pubblico'. Gli squilibri dei conti italiani 'sono seri, non eccessivi, ma devono essere gestiti'. In particolare, ha spiegato Rehn, 'l'elevato indebitamento e gli sviluppi macroeconomici nel settore delle esportazioni meritano attenzione perche' l'Italia ha perso competitivita' estera dall'adozione dell'euro'. Ecco perche', 'considerato l'alto livello del debito pubblico, rilanciare il potenziale di crescita deve essere una priorita'' .