UNIONE BANCARIA ACCORDO RAGGIUNTO
“Unione Bancaria” approvata, fonte Milano Finanza
Questo accordo politico politico riguarda un meccanismo per evitare che il fallimento delle banche in crisi della zona euro pesi sull'economia reale e mira ad aumentare gli oneri finanziari sul settore bancario e non sui contribuenti.
Punti fondamentali
I) Il piano riguarda tutte le banche vigilate dal sistema di supervisione unica sotto l’egida della Bce e sarà il comitato esecutivo (board) di risoluzione a preparare i piani di fallimento di una banca, gestendo direttamente la risoluzione delle banche vigilate dall’Eurotower e di quelle transfrontaliere.
II) Alle autorità nazionali di risoluzione, invece, spetterà il compito di preparare il piano di fallimento e agire concretamente solo per gli istituti di credito che operano entro i confini nazionali e che non sono vigilati direttamente dalla Bce
III) Il processo decisionale ruoterà attorno al board della risoluzione unica, coinvolgendo i membri permanenti: Commissione, Consiglio, Bce e autorità di risoluzione nazionali. In linea generale sarà la Bce a notificare al board, alla Commissione e alle autorità nazionali interessate che una banca sta fallendo, e il board valuterà l’esistenza di un rischio sistemico, verificando le soluzioni finanziarie che coinvolgono il settore privato secondo procedure, modalità e ordine previsti dalle regole del bail-in. Il fondo di risoluzione entrerà in gioco solo a condizione che si sia seguito questo processo.
IV) Il board adotterà, inoltre, un piano di risoluzione che include il ricorso al fondo e qui emergerà il ruolo della Commissione europea, responsabile della valutazione degli aspetti discrezionali della decisione del board. L’esecutivo Ue potrà ratificare o obiettare e la sua decisione sarà sottoposta all’approvazione o all’obiezione dell’Ecofin (procedura di approvazione tacita).
V) Il fondo di risoluzione bancaria entrerà a regime in otto anni anziché nei dieci originariamente prospettati. Anche i fondi nazionali verranno mutualizzati più rapidamente con il 40% delle quote durante il primo anno e un ulteriore 20% nel secondo anno, mentre il restante 40% sarà spalmato sugli ultimi sei anni.
VI) Resta fuori dall’intesa il cosiddetto backstop, ovvero la rete di sicurezza, di cui si era invece parlato in precedenza e che avrebbe dovuto essere operativo per far fronte a imprevisti nel corso degli otto anni di transizione, mentre è stato confermato il conferimento alla Bce di un ruolo primario nelle decisioni sulla chiusura di una banca.
VII) L’iter che porterà all’adozione formale delle nuove regole prevedrà i seguenti step: dopo l’accordo raggiunto tra Parlamento e Consiglio Ue, si dovrà passare al voto formale e il Consiglio deciderà a maggioranza qualificata, mentre il Parlamento Ue voterà in seduta plenaria nell’ultima riunione di fine legislatura ad aprile.