Per Obama la sfida del futuro è questa: fare i conti con le diseguaglianze sociali, con la forbice tra Wall Street e l’uomo della strada.Secondo i dati del Census Bureau del Dipartimento del Commercio, il reddito medio delle famiglie americane è di 50.054 dollari (il dato appare nell’ultimo studio del 2012 ma si riferisce al 2011): questo significa che è calato dell’8,1% rispetto al 2007, quando iniziò la crisi finanziaria e dell’8,9% rispetto ai massimi del 1999. Inoltre, tutti gli indicatori mostrano che le diseguaglianze sociali negli Stati Uniti sono cresciute: nel 2011 il 5% della popolazione deteneva il 23% della ricchezza, mentre il 60% più povero della popolazione si spartiva una fetta simile, pari al 25,9% della ricchezza.
Sempre secondo i calcoli dell’Us Census Bureau, nel 2011 i poveri ammontavano a 46,5 milioni di persone su una popolazione totale di 314 milioni: si tratta del record dal dopoguerra. Ma soprattutto si tratta di un aumento del 23,8% rispetto al 2007.Attualmente i salari degli americani ammontano ad appena il 43% del Pil Usa, si tratta del minimo storico.
Il contrasto con Wall Street
La crisi è nata a Wall Street eppure l’indice S&P 500 della Borsa di New York è attualmente sui massimi dal 2008. Dai massimi storici toccati il 9 ottobre 2007, Wall Street perde oggi solo l’8,9%. Dai minimi toccati il 9 marzo 2009 ha recuperato il 110%. Non male per una crisi finanziaria.
Anche le società quotate se la passano bene: secondo Bloomberg gli utili per azione delle aziende incluse nell’indice S&P 500 sono aumentati del 13,9% dal 2007 al 2011 e stando alle stime dovrebbero crescere in totale 23,9% al 2012.