Per Londra significava prendere oro a basso costo il prezzo della conversione era rimasto invariato dal 1934 ed era bassissimo.Bisognava salvare questa emorragia della riserva aurea quindi dichiarare unilateralmente la non convertibilità del $, quindi la fine di Bretton Woods.A Camp David ritiro estivo del presidente degli USA si svolsero 3 giorni di serrate trattative tra Nikkon ed i suoi consiglieri tra i quali Volcher (massimo esperto di finanza internazionale).Per merito di Volcher si arrivò ad una mediazione storica sottoscritta la mattina del 15 agosto.La tv americana tramite dichiarazione di Nikkon annunciò blocco dalla fuga di oro ed una tassa del 10% sulle importazioni.Dopo la guerra del Vietnam, vi era ormai più moneta circolante che riserve di metallo nella banca centrale che non poteva più assicurare la convertibilità della moneta in oro (ovvero che un ipotetico cittadino si presentasse alla banca centrale, restituisse la banconota in dollari e chiedesse in cambio un'analoga quantità d'oro).Il gold standard poneva fine agli accordi di Bretton Woods con un'uscita unilaterale degli Stati Uniti.Gli USA rinunciavano al ruolo di primadoonna mondiale e quindi nasceva un sistema "multipolare" con più protagonisti e detentori del potere monetario. Gli accordi di Bretton Woods non sono più in vigore; tuttavia, il dollaro è ancora la principale moneta di riserva (51% delle riserve mondiali in valuta estera) poiché il petrolio è contrattato esclusivamente in dollari presso l' International Petroleum Exchange (IPE) di Londra o la NYTMEX di New York.Di recente l'Iran ha in progetto l'apertura di una borsa in cui la compravendita della merce petrolifera avverrà in euro, una valuta alla quale non corrisponde un deficit commerciale così elevato. Dal marzo 2007 alcune banche iraniane trattano in euro le transazioni commerciali. Analoghe decisioni sono al vaglio di paesi come Libia e Venezuela.