Wall Street aspetta le trimestrali – che potrebbero innescare il rally che ci porterà alla fine dell’anno

Ottobre 6, 2014

borsa8Wall Street aspetta le trimestrali – che potrebbero innescare il rally che ci porterà alla fine dell’anno
OSPITIAMO UN POST DI LINA CAGOSSI

La settimana si e’ conclusa con un bilancio negativo – la seconda consecutiva – per gli indici di Borsa americani. Una settimana molto difficile, sottolinea Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, con lo S&P 500 che e’ riuscito a non scendere sotto i 1945-1946 e quindi ha evitato il rischio di scendere ancora fino a 1900 ed oltre. A pesare sui listini e’ stata una combinazione di fattori: dati economici contrastanti, l’effetto sorpresa Draghi che non si e’ materializzato, il continuo apprezzamento del dollaro che ha anche pesato sulle materie prime e le tensioni geopolitiche – soprattutto le tensioni ad Hong Kong che se continueranno ancora a lungo potrebbero influenzare l’attività economica cinese.
I dati sull’occupazione di venerdì, seppur abbiamo mostrato una creazione di occupazione più’ marcata delle attese e un tasso di disoccupazione sotto il 6% per la prima volta dal 2008, hanno confermato la stagnazione dei salari che non rappresenta un pericolo per l’inflazione e quindi permette alla Federal Reserve di mantenere ancora invariati i tassi di interesse. Peter nota inoltre che il tasso di partecipazione alla forza lavoro resta basso, siamo sui minimi dal 1978. Un fattore pero’ che non preoccupa Peter che invece nota il miglioramento della qualità’ dell’occupazione, con la gran parte dei posti creati questa volta full time e non part time – una conferma che le aziende sono più ottimiste sulla direzione economica.
I dati hanno dato venerdì un’ulteriore spinta al dollaro, già in apprezzamento come sappiamo per effetto delle operazioni di Bce e Boj sull’andamento di euro e yen. Secondo Peter il dollar index arriverà a fine anno a 87,50-88 e non si aspetta un ulteriore movimento drammatico contro yen ed euro.
L’Europa e’ stata al centro dell’attenzione anche a Wall Street questa settimana con la riunione della Bce e la conferenza di Mario Draghi. Peter sottolinea che nonostante Mario Draghi, come Janet Yellen e prima di lei Ben Bernanke, abbia ribadito che la banca centrale e’ intervenuta come ha potuto e che adesso spetta ai Governi fare la loro parte, sara’ costretto ad intervenire con nuovi stimoli per via della deflazione – che Peter definisce il vero cancro per l’Europa e il peggior nemico delle banche centrali. Peter tuttavia ritiene che i Governi periferici abbiano ragione a lamentarsi – come ha fatto Matteo Renzi la settimana scorsa – contro le misure imposte dall’Europa – che anche Peter considera antiquate e superate.
La prossima settimana iniziera’ la stagione degli utili e le aziende statunitensi inizieranno a pubblicare i conti del terzo trimestre. Gli utili saranno in linea o superiore alle attese secondo Peter e durante la stagione di trimestrali inizierà il rally di fine anno. Il dollaro forte potrebbe aver inciso sui conti delle multinazionali ma Peter non si aspetta un impatto drammatico.
Lo S&P 500 non e’ riuscito a chiudere venerdì vicino a 1970-1975 – anche se non ha chiuso lontanissimo da quel livello – resta da capire quindi, secondo Peter, se la prossima settimana sarà migliore di quella che si e’ appena conclusa.

Informazione finanziaria, consigli operativi e suggerimenti sui mercati finanziari
Basta avere paura quando gli altri sono avidi ed essere avidi quando gli altri hanno paura
                                                                                Warren Buffett
Ideato, progettato e realizzato con il ♥ by
Webmaster Roma