A Wall Street continua la corsa, presto lo S&P 500 a 2050 e poi 2100 a fine anno?
Ospitiamo un post di LINA CAGOSSI
Quarta settimana consecutiva di guadagni per i listini azionari americani anche se le ultime cinque sedute sono state supportate dai volumi più bassi degli ultimi due mesi e si sono registrati i movimenti più contenuti dal 1979, con aumenti e perdite dello 0,1% per quattro sedute consecutive. Poca convinzione? Pochi motivi per continuare a guadagnare?
Peter Cardillo, Chief Market Economist per Rockwell Global Capital, pensa che la corsa continuera’, lo S&P 500 si sta avvicinando ai 2050 e chiudera’ l’anno a 2100. Per Peter pero’ la vera sorpresa del 2014 sara’ il Nasdaq che si avvia a toccare i massimi di 14 anni e al di sopra dei 5 mila punti.
La spinta 14 anni fa era arrivata dal boom delle dot com, questa volta il movimento sarà invece sostenuto dai fondamentali, da un nuovo gruppo di giganti tecnologici che hanno confermato la propria esistenza con forti utili, secondo Peter.
Siamo a poche settimane dall’inizio della stagione degli acquisti natalizi, molto importante per il settore della grande distribuzione e per l’intera economia del Paese – che si basa per tre quarti proprio sui consumi. Sara’ una stagione positiva secondo Peter, viste le indicazioni arrivate dagli ultimi dati sulle vendite al dettaglio che hanno mostrato un aumento superiore alle attese e, soprattutto, non alimentato dalla domanda di auto ma dall’effetto del calo del costo della benzina che permette agli americani di spendere di più nei negozi. La componente delle spese per consumo contribuirà significativamente al Pil del quarto trimestre, mi dice Peter, che si aspetta una crescita nel periodo al 3% perché gli Stati Uniti subiranno poco l’impatto del rallentamento globale. Gli ultimi dati arrivati dall’Europa confermano che la situazione resta ancora tesa con la crescita ancora stagnante e il problema deflazione sempre più insistente, soprattutto dopo il calo del prezzo del petrolio. Per Peter quindi un’azione aggressiva da parte della Bce e’ scontata e non e’ da escludere l’introduzione di eurobonds.
Qui negli Stati Uniti la flessione del prezzo del petrolio lascerà spazio di manovra alla Federal Reserve che potrebbe quindi lasciare i tassi fermi fino ad oltre la meta’ del 2015.
Anche la prossima settimana sara’ tranquilla probabilmente e gli indici si muoveranno ancora in un trading range limitato, mi dice Peter. I dati economici in arrivo forniranno indicazioni sul mercato immobiliare, sulla produzione industriale e sulla direzione economica nei prossimi 3-6 mesi (il super indice). Tutti numeri che secondo Peter confermeranno che l’economia cresce ad un ritmo sufficiente da sostenere i guadagni dell’azionario.