ospitiamo un post di LINA CAGOSSI
Inizio settimana debole a Wall Street con gli investitori che, in mancanza di indicazioni importanti, aspettano l’inizio della stagione di trimestrali per prendere decisioni soprattutto dopo i forti guadagni di venerdì, i maggiori degli ultimi due mesi.
In realtà non entreremo nel vivo della stagione di trimestrali fino alla prossima settimana, come sottolinea Kenneth Polcari, Direttore delle operazioni sul floor per O’Neil Securities, che aspetta di leggere i risultati delle banche che potrebbero, dicono gli analisti, mostrare un forte aumento dell’attività di contrattazione obbligazionaria. Nessuna sorpresa visto il recente forte interesse per i bond e il cambio al vertice di PIMCO che ha portato a forti spostamenti di investimenti nel settore. Ma sara’ interessante soprattutto sentire che cosa avranno da dire le banche sulla situazione economica e sulle previsioni per il trimestre in corso. Sara’ inoltre interessante capire quale sia stato l’impatto del dollaro forte sui conti delle multinazionali, che potrebbe essere stato limitato nel terzo trimestre e sarà più accentuato in quello in corso. Ford già la settimana scorsa, ovvero tre settimane prima della pubblicazione dei conti, aveva avvertito dell’effetto dollaro forte sulle vendite in Europa.
Dall’economia, i dati di venerdì non contribuiscono molto a cambiare la percezione economica, sottolinea Kenny. Nonostante il calo del tasso di disoccupazione e la forte creazione di occupazione, il tasso di partecipazione resta troppo basso – i minimi dal 1978 – e la qualità’ dei posti di lavoro creati – soprattutto nei settori servizi e risotrazione – non bastano a supportare la crescita economica.
Lo S&P 500 continua a spingere introno ai 1970. L’indice e’ rimasto nel range di supporto 1970-1975 per diverso tempo per poi sfondarlo un paio di settimane fa, sottolinea Kenny, fino ad arrivare intorno a 1930, soglia che ha innescato il rally. Nelle ultime tre o quattro settimane abbiamo testato più volte 1975 per poi tornare indietro, come accaduto anche questa mattina. Kenny prevede che lo S&P 500 resterà fermo tra 1950 e 1975 fino al prossimo evento importante in grado di dare una spinta decisa al rialzo o al ribasso.
Questa settimana oltre alle minute del FOMC, attenzione all’intervento di Ben Bernanke e del Presidente della Fed di Boston ma l’attenzione sara’ puntata tutta sui risultati trimestrali che lentamente inizieranno ad arrivare.