Wall Street pausa dopo una settimana record
OSPITIAMO UN POST DI LINA CAGOSSI (corrispondente da Wall Street)
Tornano a perdere terreno gli indici di Borsa americani dopo una settimana di guadagni che aveva spinto lo S&P 500 su nuovi massimi. Oggi gli operatori digeriscono le indicazioni che arrivano dalla Cina e che mostrano un calo a sorpresa delle esportazioni del 18% in febbraio, il maggior declino dall’agosto del 2009, che porta la bilancia commerciale ad un deficit da un surplus. Numeri che quindi alimentano timori per il ritmo della crescita economica a livello globale.
La settimana scorsa lo S&P 500 ha guadagnato l’1% e la valutazione dell’indice e’ arrivata fino a quasi 16 volte le stime sugli utili dei suoi componenti, il massimo livello dell’anno. Molto bene soprattutto i titoli del settore finanziario, la cui componente dell’indice S&P 500 ha raggiunto i massimi da settembre 2008, con un guadagno del 3%.
E’ stata una settimana interessante per Kenneth Polcari, Direttore delle operazioni sul floor per O’Neil Securities, che ha notato un certo nervosismo nella prima parte con gli operatori che si sono poi concentrati sui dati sull’occupazione e le eventuali ripercussioni su economia e sulle decisioni della Federal Reserve. A meta’ della settimana diversi economisti hanno rivisto al ribasso le previsioni sui dati sul mercato del lavoro che invece venerdì sono risultati anche migliori rispetto alle stime originali. Tuttavia, nota Kenny, la creazione di 175 mila nuovi posti di lavoro non e’ ancora adeguata anche se risulta migliore rispetto ai due mesi precedenti. Kenny inoltre non considera l’aumento del tasso di disoccupazione un fattore positivo solo perché più persone sono adesso in cerca di un posto di lavoro.
In ogni caso i dati non hanno innescato marcate reazioni sul mercato. Inizialmente l’azionario ha registrato un buon rialzo ma poi ha ripiegato una volta che lo S&P 500 ha raggiunto i 1885 punti, soglia che rappresenta il massimo intraday e adesso una forte resistenza, ancora preoccupato per le tensioni in Ucraina.
Tensioni su cui il mercato si concentrerà ancora nei prossimi giorni. Come sottolinea Kenny, le tensioni geopolitiche guideranno la direzione del mercato, con gli operatori che non reagiscono più ai singoli dati economici, focalizzati invece su quanto accadrà nei prossimi sei mesi e meno su cosa e’ già accaduto.
Oggi intanto dati economici deludenti giunti da Cina e Giappone forniscono un motivo agli operatori per prendersi una pausa dopo i record. Sara’ importante monitorare i movimenti dei listini nei prossimi giorni, siamo già scesi sotto 1875 e il prossimo i vello di supporto e’ 1860. E se lo S&P riuscirà ad arrivare di nuovo a 1885 si fermerà intorno a quel livello per un po’ di tempo, secondo Kenny. Attenzione ai dati sulle vendite al dettaglio questa settimana ma il prossimo evento economico importante e’ la riunione del FOMC del 19 e il 20 marzo. Kenny si aspetta un’altra riduzione degli stimoli di $10 miliardi di dollari mensili e una conferma da parte della banca centrale che l’economia resta in ripresa.