WALL STREET PEGGIORE SEDUTA DEL 2014:sell-off

Ottobre 10, 2014

mercati

WALL STREET PEGGIORE SEDUTA DEL 2014:sell-off

Dalle stelle della seduta di mercoledi’ alle stalle di quella di ieri ,il mercato USA ha perso il 2% come niente.In realta’ le quotazioni sono tornate ai livelli dela scorsa settimana con sp500 a 1928 punti,ma la situazione Internazionale si sta facendo sempre piu’ complicata. Il Dow Jones ha perso il 2%, l’S&P 500 il 2,1% e il Nasdaq Composite il 2%. Per il Dow Jones si è trattato della peggiore seduta del 2014.

Wall Street è sempre più preoccupata a causa della situazione in Europa. Le esportazioni della Germania hanno registrato ad agosto il più forte calo dal gennaio del 2009. Mario Draghi ha avvertito oggi inoltre a Washington che i problemi in Europa sono strutturali, non ciclici, e senza le riforme non ci sarà ripresa.Questa dichiarazione non è piaciuta alle Borse che cominciano a pensare che senza “Riforme” il buon Mariuccio non interverrà con altre manovre straordinarie ,le famose “misure straordinarie ” da lui spesso decantate che la BCE era pronta  mettere in campo.Insomma il famoso “QE”,che tutti in un certo qual modo ci aspettiamo ,sembra lontano anni luce.

Ad incrementare l’incertezza tra gli investitori è stato il presidente della Fed di St. Louis, James Bullard. Quest’ultimo ha indicato che i mercati stanno facendo un errore perchè si attendono un rialzo dei tassi più avanti nel tempo di quanto faccia lo stesso istituto centrale.Quindi anche sul settore tassi siamo di nuovo molto preoccupati.

La prossima settimana ,l’attesa oltre che per le principali trimestrali USA è per l’inizio di acquisti di ABS da parte della BCE e vedremo se avranno un ‘impatto sui mercati,a seguire la settimana successiva sara’ la volta del famoso e tanto atteso stress test.Le possibilita’ per un buon rimbalzo viste le quotazioni,che molto probabilmente scenderanno anche oggi ,ci sta tutto nelle prossime settimane.In questo contesto ill VIX, l’indice della volatilità, è balzato di circa il 25% raggiungendo i massimi livelli da febbraio.Il petrolio  ha chiuso anche ieri in forte ribasso. Il future sul WTI con scadenza novembre ha perso al NYMEX l’1,8% a $85,77 al barile. Si tratta del più basso livello dal dicembre del 2012. Il WTI è entrato in fase “orso”. Le quotazioni del petrolio trattato sul mercato americano hanno infatti perso dai loro massimi di quest’anno più del 20%.

A pesare sul prezzo del petrolio è stato l’aumento dei timori relativi allo Stato di salute dell’economia. Dalle minute della Federal Reserve è emerso ieri che gli esponenti dell’istituto centrale sono sempre più preoccupati a causa del possibile impatto della forza del dollaro e della crisi in Europa sulla ripresa negli USA.

Il nostro indice nel frattempo sta scivolando verso importanti livelli di supporto ,oggi con molta probabilita’ sara’ testata la trend line e supporto posta a 19180 punti ,pii avremo il sucuro appoggio sui 18800 punti che in realta’ risulta essere il minimo di quest’estate,dove ci aspettiamo una scontata reazione,altrimenti il gap a 18100 sara’ coperto in un  batter di ciglia.Sembrano lontani anno luce ,le aspettative e la voglia di acquistare i nostri titoli bancari  in attesa dello stress test in agenda per fine Ottobre ,per come stanno scivolando sembrerebbe che le nostre istituzioni bancarie non valgano piu’ nulla,questo è il paradosso del nostro mercato azionario,poi un bel giorno qualcuno si svegliera’ e notera’ che su certi livelli i prezzi sono diventati un ‘opportunita’ da cogliere.

Temi in movimento ,crediamo su ogni settore ,ma ci sara’ tanta incertezza da offuscare anche i migliori titoli come ANSALDO ,FINMECCANICA che sono in procinto la prima di essere venduta e la seconda di beneficiare di questa vendita,TELECOM alle prese con le sue cessioni autorevoli,INTESA ,UNICREDIT con stress test che dovrebbe rafforzarle invece le sta facendo colare a picco ,ENEL con autorevoli upgrade e rialzo dei dividendi in procinto di essere confermato e per certi versi la stessa FIAT che non sta beneficiando in alcun modo dell’avvicinarsi della sua quotazione a WALLY.Anche Beni Stabili CHE SI AVVIA ALLA CONCLUSIONE DEL SUO AUMENTO DI CAPITALE SI TROVA SU LIVELLI INTERESSANTI.

Possiamo solo apettare e vedre cosa accadrà ,per certi versi usare la tecnica di Mario Draghi “WAIT AND SEE”,poi ci regoleremo di conseguenza.

FITCH AVVERTE :BISOGNA STARE ATTENTI ALLA DEFLAZIONE

 

Secondo un report diffuso dall’agenzia Fitch uno scenario di deflazione nella zona euro potrebbe mettere sotto pressione la redditività delle banche del Vecchio Continente. Gli esperti hanno precisato che gli istituti dei paesi periferici dell’area sarebbero i primi ad essere penalizzati de questo scenario.

DRAGHI /PADOAN/ RENZI

Quando è quasi l’una di notte, un sms avverte Matteo Renzi che il governo ha incassato al Senato la fiducia sul Jobs act con numeri anche superiori al previsto. E’ dunque con visibile soddisfazione che il premier, all’indomani della battaglia a Palazzo Madama, guarda alle prossime sfide: “Noi andiamo avanti”, dichiara. E avverte che, se sarà necessario, non esiterà a porre la fiducia anche alla Camera.Ma sindacati e minoranza Pd non mollano la presa sulla riforma del lavoro. E mentre si apre un ‘processo’ ai tre senatori civatiani usciti dall’Aula al momento della fiducia, Pier Luigi Bersani chiede “tempo per modifiche a Montecitorio”. All’indomani del primo difficile passaggio parlamentare, però, il governo può incassare il plauso dell’Ocse: il segretario generale Angel Gurria “si congratula” infatti con Renzi per quello che definisce “un avanzamento molto benvenuto” che “contribuirà a mettere l’Italia su un percorso più dinamico di crescita”. Mentre il presidente della Bce Mario Draghi, dopo aver ribadito la necessità di riforme strutturali nell’Eurozona e definito “autolesionista” mettere “in dubbio” le norme di bilancio, pronuncia parole di preoccupata attenzione alla questione lavoro: “Gli elettori devono mandare a casa i governi che non sono riusciti ad agire contro la disoccupazione”, dichiara. E aggiunge che bisogna rendere più facile assumere i giovani e non licenziarli. Poi, sul Jobs act: “Non credo”, osserva, che si tradurrà in massicci licenziamenti, anche perché negli anni della crisi le aziende hanno già agito. “L’Italia fa le riforme che servono”, rivendica il ministro Pier Carlo Padoan, che come Draghi è a Washington.

BORSE ASIATICHE

In scia del ripiegamento della Borsa USA ,anche sulle Borse asiatiche c’è stato sell off

Nikkei -1,15%

HANG SENG -1,85%

 

FINECO ALTRO PASSO IN AVANTI

Nei primi nove mesi del 2014 FinecoBank ha registrato una raccolta netta totale pari a 2,77 miliardi, con un incremento del 48% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel periodo in esame la raccolta netta totale tramite la rete di promotori finanziari è stata pari a 2,5 miliardi, in crescita del 28% rispetto ai primi nove mesi del 2013. Nel solo mese di settembre la raccolta netta è stata pari a circa 156 milioni di euro, in aumento del 92% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

 

 

BORSE ASIATICHE

In scia del ripiegamento della Borsa USA ,anche sulle Borse asiatiche c’è stato sell off

Nikkei -1,6%

HANG SENG -1,7%

 

FINECO ALTRO PASSO IN AVANTI

Nei primi nove mesi del 2014 FinecoBank ha registrato una raccolta netta totale pari a 2,77 miliardi, con un incremento del 48% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel periodo in esame la raccolta netta totale tramite la rete di promotori finanziari è stata pari a 2,5 miliardi, in crescita del 28% rispetto ai primi nove mesi del 2013. Nel solo mese di settembre la raccolta netta è stata pari a circa 156 milioni di euro, in aumento del 92% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Oro e argento chi si rivede

Il prezzo dell'oro ha chiuso oggi in forte rialzo. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato al Comex l'1,6% a $1.225.30 l'oncia. Si tratta del più basso livello dallo scorso 18 settembre.

Il prezzo dell'oro ha beneficiato delle indicazioni arrivate ieri dalle minute del FOMC, il comitato esecutivo della Federal Reserve. Dal documento è emerso che gli esponenti dell'istituto centrale sono sempre più preoccupati a causa della forza del dollaro e della debole crescita della congiuntura mondiale. I mercati scommettono perciò ora che i tassi d'interesse ai minimi storici più a lungo del previsto.

L'espansiva politica monetaria della Fed è positiva per l'oro perche' aumenta i rischi di inflazione e indebolisce il dollaro.

Anche l'argento ha chiuso in forte rialzo. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato il 2,1% a $17,42 l'oncia.

 

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